ANNO 14 n° 119
Giovedì Web Nasce Tsu, il social che paga
>>> di Samuele Coco <<<
23/04/2015 - 00:00

di Samuele Coco

VITERBO - Nel controverso mondo di Internet niente rimane tale troppo a lungo. L’incredibile ''panta rei'' a cui ci ha abituato il web dovrebbe consentirci di non rimanere più stupiti di fronte a nulla. Ma ovviamente non può essere così: infatti, continuiamo a rimanere estasiati di fronte agli scatti più belli pubblicati su Instagram; meravigliati dagli aforismi che leggiamo sulle bacheche di Facebook dei nostri amici o increduli nel leggere le ultime notizie dai tweet appena condivisi su Twitter.

Tutti questi aspetti, fortemente legati all’idea di condivisione di un valore, dovrebbero servire anche a ricordarci che la maggior parte di questi contenuti che tanto apprezziamo provengono da persone come noi, persone comuni. In fondo, tutto quello che creiamo e pubblichiamo in rete è frutto del nostro lavoro, della nostra passione, della nostra creatività: cosa pensereste se vi dicessero che oggi esiste un social network che paga gli utenti in base alla qualità dei contenuti condivisi?

In molti ritengono che sia una bufala, ma non è così: Tsu, questo è il nome del social network, promette di pagare gli utenti in base alla condivisione di foto, video e link. Negli Stati Uniti l’hanno già paragonato ad una sorta di Facebook che genera introiti per gli inserzionisti pubblicitari e per gli utenti. Per registrarsi bisogna ricevere un invito da utenti già attivi sul social network, solo a questo punto è possibile scaricare l’app per smartphone oppure accedere da un browser web. Ovviamente è la parte economica a rappresentare la peculiarità di un servizio che, come già detto, ricorda molto da vicino Facebook. Il concetto su come si guadagna è però abbastanza complesso.

Per la redistribuzione dei ricavi di Tsu sono stati creati una serie di algoritmi in grado di riconoscere quanto denaro può generare un contenuto attraverso la pubblicità creata da ogni singolo utente. Alla base di tutto, però, c’è un meccanismo che i creatori di Tsu chiamano ''la regola dei terzi infiniti'', ovvero ad ogni condivisione l’utente guadagna un terzo rispetto a chi è entrato prima di lui sul sito ed ha mandato l’invitato.

L’idea su cui si basa il servizio è quella di remunerare gli utenti che sono realmente attivi e disposti a pubblicare solo contenuti di qualità. Ovviamente, in molti si accordano al di fuori del social network per cercare di rendere un contenuto maggiormente visibile al fine di ottenere maggiori guadagni, ma questo tipo di attività è contrario alle norme di Tsu, e gli utenti che fanno ''spam'' rischiano di essere banditi e di non ricevere il denaro guadagnato.

Nonostante abbia recentemente raggiunto quota due milioni di utenti iscritti, Tsu non è intenzionato a fermarsi. I media indicano che nelle prime settimane il servizio ha ricevuto grossi investimenti da inserzionisti di tutto il mondo. Non è ancora possibile dire se il modello economico proposto dal social network possa essere sostenibile anche nel futuro, ma per ora l’idea rappresenta un primo passo innovativo verso un nuovo paradigma nella creazione di contenuti da condividere online. Dare un valore economico ad un post, ad un link o ad una foto, riuscirà a salvarci dalla ''spazzatura'' che continua ad invadere le bacheche di Facebook?





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